La funzione primaria della casa a corte è quella della condivisione e della socializzazione.
È un esempio di aggregazione tra elementi di una stessa famiglia.
La corte soddisfa esigenze materiali. È provvista di un pozzo e quindi di acqua fresca e di un granaio. Ma soddisfa anche ad esigenze affettive. Alla sera, dopo il lavoro nei campi, i membri della famiglia si raccolgono nel cortile, per narrare ed ascoltare storie. Gli anziani tramandavano gli aspetti culturali e popolari dell’epoca.
La parola cortile, utilizzata anche oggi nelle odierne abitazioni, è l’area scoperta ed interna fra degli edifici contigui. Ed ha un uso similare. Per esempio, l’architetto Mies Vaan der Rohe, tedesco del novecento, fu un grande teorico delle casa a corte nel periodo del Modernismo, egli progettò un agglomerato di case a corte con lo scopo di creare uno spazio intimo all’aperto. Anche l’architetto italiano Adalberto Libera, progettò, edifici ad “elle” intorno ad una corte adatta per favorire la socializzazione nel quartiere.
La casa a corte salentina è un tipo di abitazione contadina, caratterizzata da uno spazio scoperto, comune o privato, munito di accesso verso la strada e intorno al quale si dispongono una o più unità abitative.
In origine il modulo base era costituito da un unico vano a pianta rettangolare accostato ad un terreno adibito ad orto. La zona esterna era in genere più ampia dello spazio interno dell’abitazione per le ovvie ragioni legate alla vita e agli usi delle attività contadine. La famiglia allargata, patriarcale, si riuniva intorno al pozzo. L’acqua era la risorsa indispensabile per la vita.
La corte era quindi il cuore della casa.
Da qui il mio interrogativo iniziale: “la corte corteggia?” Sì, certamente, sull’aia si sviluppava la vita sociale.
Le città greche nel VII secolo a.C. avevano una tipologia edilizia di casa simile a quella della casa a corte salentina di cui stiamo parlando e che per cultura storica, questa è diffusa proprio nella terra della Magna Grecia!
L’evoluzione della casa a corte nei centri abitati, nel tempo, ha permesso la nascita di vani abitativi rialzati rispetto al terreno e di piani bassi adibiti a cantine, stalle, ripostigli, legnaie…
Alla casa a corte si sono via via assommati sia il vano carraio sia la scala. Quest’ultima permetteva l’accesso alla terrazza, nata per essiccare pomodori e fichi e per assistere alle feste religiose senza essere visti.
Oggi le case a corte sono diventate elementi di pregio per unità abitative finemente ristrutturate, fiori all’occhiello della terra salentina.
Carmen Verde